Nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e in occasione di PHotoESPAÑA, l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid ha il piacere di presentare il progetto Pasolini. Ipotesi di raffigurazione, una mostra italo-spagnola, in cui artisti dei due Paesi dialogano idealmente intorno alla figura tanto profonda quanto enigmatica di Pier Paolo Pasolini.
Nel corso degli anni questo Istituto ha dedicato moltissime iniziative sulla figura del grande intellettuale; con questa mostra abbiamo riflettuto sul Pasolini presente, per trovare insieme una risposta alla domanda su quanto, le parole, l’opera, l’immaginario di Pasolini – a 100 anni dalla nascita e 47 dalla sua morte – sia ancora oggi capace di impressionare e ispirare intellettuali, artisti, gente comune.
Con questa chiave intepretativa, Marco Delogu, affiancato da Andrea Cortellessa e Silvia De Laude, ha elaborato un percorso costruito intorno a cinque tematiche pasoliniane – sopralluoghi, autoritratti, fascismo eterno, terre di mezzo, periferie – in cui le orme del grande intellettuale vengono avvistate e decifrate attraverso le “lenti” di nove straordinari artisti contemporanei: Jordi Barreras, Elisabetta Benassi, Jacopo Benassi, Marco Delogu, Jorge Fuembuena, Alberto García-Alix, Pino Musi, Sabrina Ragucci e Giovanna Silva.
Sono diverse le tecniche, diverse le sensilibità ma tutti sembrano convergere sul significato quasi ancestrale e mistico dei luoghi: luoghi fisici, come le periferie romane, luoghi sospesi come le terre di mezzo, ma soprattutto luoghi dell’anima, in cui la metamorfosi dei paesaggi in volti si porta a pieno compimento.
Marco Delogu ha inoltre deciso di affiancare a questo percorso immagini dal prezioso archivio Giuseppe Garrera e Plinio De Martiis in cui possiamo vedere Pasolini nel suo quotidiano, nella sua dimensione terrena e carnale, immerso in un’Italia diversa da oggi ma attraversata dalle stesse ferite, contraddizioni e speranze.
Spesso si parla del Pasolini profeta, ma a noi piace più pensare al Pasolini Poeta, che con le sue parole – fatte di lettere, di immagini, di fotogrammi, ha colto, tracciandole e commentandole, le linee di un cammino impervio ma maledettamente attraente e misterioso: quello dell’umanità.
Orario di apertura al pubblico dal 17 giugno al 17 settembre
Ingresso libero.
Fino al 17 settembre: dal martedì al sabato dalla ore 12.00 alle ore 20.00