L’Istituto Italiano di Cultura di Madrid partecipa a La Noche de los Teatros organizzata dalla Comunidad de Madrid, presentando, il prossimo 25 marzo, lo spettacolo “Monologando”. Rita Felicetti, drammaturga, attrice, comica, musicista e pittrice italiana regalerà al pubblico uno straordinario monologo basato su uno sfogo intimo nel quale l’attrice svela i segreti di vivere con un cane. “Essere da soli con un cane è la scusa perfetta per lamentarsi della propria solitudine sentendosi, allo stesso tempo, felici della stessa. Il cane è la scusa per parlare delle donne di mezza età senza figli e senza famiglia che, spesso, soffrono forti pressioni sociali. Il cane è la scusa per parlare di diversità, di amore, della generazione X e della difficoltà di crescere e rimanere sempre eterni adolescenti. Il cane è una passeggiata quotidiana nella quale respiro, osservo il mondo e scrivo canzoni”…tutto con un tocco di ironia, umorismo e un po’ di musica.
25 marzo alle ore 20.00 (durata: 40 minuti)
Istituto Italiano di Cultura di Madrid – Calle Mayor, 86
Lo spettacolo sarà in italiano.
Ingresso libero con prenotazione scrivendo a confirmaciones.iicmadrid@gmail.com e indicando nome, cognome e contatto telefonico di tutte le persone per le quali si richiede la prenotazione e nell’oggetto “25 MARZO”.
Rita Felicetti (Matera, 1978) è una musicista, regista, drammaturga e attrice, residente a Bologna. Ha lavorato in molti teatri e nel 2017 ha fondato un collettivo di attrici e musiciste Le Cadavere Squisite di cui è regista, attrice e batterista. Tra le tante, ricordiamo la collaborazione come attrice/mimo con Emma Dante alla regia e Daniel Baremboim alla direzione d’orchestra per l’opera lirica : La Carmen di Bizet , debutto al Teatro La Scala di Milano – prima nazionale (2008-2010). Nel 2020 ha vinto il secondo premio Play – Dizionario del silenzio, un concorso per nuove drammaturgie interpretate sul web, curato dal Teatro Bresci e con in giuria Ascanio Celestini, Lucrezia Guidone e Luca Lazzareschi, con il video-monologo “Pelle a pelle” che racconta come la “pelle” della macchina teatrale si sia ferita a causa della pausa forzata dovuta all’emergenza sanitaria Covid-19.