In occasione della Giornata Mondiale della Poesia e nell’ambito del ciclo IN SCENA A PALAZZO, il 22 marzo alle 20.00 l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid presenta Lavia dice Leopardi, con uno degli attori e registi più rappresentativi del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni, Gabriele Lavia. Lavia dice Leopardi: dice, perché non legge né interpreta, ma riversa sul pubblico, in un modo assolutamente personale nella forma e nella sostanza, le più intense liriche leopardiane, da A Silvia a Passero solitario, dal Canto notturno di un pastore errante dell’Asia a La sera del dì di festa. Leopardi soggiornò a Pisa nove mesi, fra il 1827 e il 1828, dove sembrò rinascere, e ritrovare un equilibrio che lo portò a stemperare di nuovo nella dolcezza dell’intuizione poetica il disincanto e l’amarezza delle Operette morali. L’attore e regista milanese vuole rendere omaggio al poeta, al suo soggiorno pisano, a quella sua nuova voglia di sondare la parola e il suono in un momento della sua esistenza che si tramutò in esaltante creatività artistica.
“Le poesie di Leopardi sono talmente belle e profonde che basta pronunciarne il suono, non ci vuole altro. Da ragazzo volli impararle a memoria, per averle sempre con me. Da quel momento non ho mai smesso di dirle. Per me dire Leopardi a una platea significa vivere una straordinaria ed estenuante esperienza. Anche se per tutto il tempo dello spettacolo rimango praticamente immobile, ripercorrere quei versi e quel pensiero equivale per me a fare una maratona restando fermo sul posto”.
22 marzo 2023 a las 20:00
Instituto Italiano de Cultura de Madrid
Ingresso libero con prenotazione scrivendo a confirmaciones.iicmadrid@gmail.com e indicando nome, cognome e contatto telefonico di tutte le persone per le quali si richiede la prenotazione e nell’oggetto “22 marzo”.
Spettacolo in italiano.
Verrà trasmesso in streaming sul canale YouTube e sulla pagina Facebook dell’IIC Madrid.
Gabriele Lavia è, considerato una delle figure più rappresentative del teatro italiano degli ultimi cinquant’anni. Dopo aver frequentato l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio d’Amico (Roma), debutta come attore nel 1963. Ha messo in scena sia come regista che come interprete diverse opere teatrali di Shakesepeare, Moliére, Čechov, Dostoevskij, Schiller, Pirandello e molti altri. Come attore di cinema è stato diretto da importanti registi come Francesco Nuti, Dario Argento, Gabriele Muccino, oltre ad essere lui stesso un regista. Nel 1984, per il suo primo film, vinse il Nastro d’Argento per il film Il Principe di Homburg nella categoria regista esordiente. Nel corso della sua carriera è stato direttore del Teatro Metastasio di Prato, condirettore del Teatro Eliseo di Roma, direttore di Taormina Arte, direttore del Teatro Stabile di Torino, direttore del Teatro di Roma e consulente artistico del Teatro della Toscana. In Italia collabora con importanti teatri come il Teatro alla Scala, il Teatro Regio di Torino, il Teatro la Fenice di Venezia e molti altri. Inoltre, cura moltissimi adattamenti teatrali, è autore di numerose sceneggiature cinematografiche e di due libri dal titolo “Se vuoi essere contemporaneo leggi i classici” e “Fare anima e corpo”.