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El mar entre tierras, 3 exposiciones

IMMAGINE WEB

In occasione di ARCO 2023, l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid amplia i suoi spazi espositivi per celebrare l’arte contemporanea italiana. Con  El mar entre tierras presentiamo 3 esposizioni con un filo comune: il Mediterraneo (il mare tra le terre). Opere di affermati artisti e di giovani talenti verranno riunite nello spazio del Palazzo di Abrantes, sede dell’ Istituto, in un dialogo ideale per riflettere sulle diverse culture sviluppatesi nel corso del tempo nelle terre mediterranee e sul concetto di “limite” e “non limite” che questo mare rappresenta.

 

  • CORPI E PAESAGGI MERIDIANI,  Marisa Albanese, Umberto Manzo, Roselena Ramistella in collaborazione con Studio Trisorio

La mostra Corpi e paesaggi meridiani mette a confronto opere degli artisti Marisa Albanese, Umberto Manzo e Roselena Ramistella, rappresentati dallo Studio Trisorio di Napoli. Pur esprimendosi con tecniche e linguaggi molto diversi, tre artisti attraversano tematiche comuni che ruotano attorno ai concetti di corpo e paesaggio. Le loro opere vibrano di suggestioni autenticamente mediterranee e rivelano in filigrana la ricchezza di un immaginario che può essere definito “meridiano” perché, come è stato scritto, «Il pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentir dentro laddove inizia il mare, quando si scopre che il confine non è un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano e la partita del rapporto con l’altro diventa difficile e vera» (F. Cassano, 1996).

MARISA ALBANESE

Ogni possibile sfaccettatura del lavoro di Marisa Albanese, dalla scultura alle installazioni, dal video al disegno, rivela la sua continua esplorazione dei temi del viaggio, della migrazione, le complesse relazioni tra uomo e luoghi, le discriminazioni di genere e di appartenenza etnica, e il potere delle donne di influenzare l’opinione pubblica. Una poetica fondata su temi nodali della modernità e della libertà intellettuale. Impiegando materiali diversi che prediligono i colori materici e tecniche quali la fusione a cera persa, l’artista costruisce un discorso etico ed estetico impegnato a smantellare razzismi e pregiudizi, con uno sguardo attento sull’altro e sulla dimensione sociale dello spazio geografico.

UMBERTO MANZO

Cifre inconfondibili del linguaggio di Umberto Manzo sono il corpo e la memoria, elementi che l’artista indaga fin dagli anni Ottanta confrontandosi con materiali e tecniche eterogenei come l’emulsione fotografica, la grafite, gli oli, i colori, le colle vegetali e la cera che utilizza su supporti quali la carta o la tela. Nei suoi “archivi della memoria” stratifica i suoi disegni e li colloca nello spessore del telaio creando poi in superficie sagome di figure classiche, profili di volti, paesaggi antropormi, evocando l’idea di una narrazione infinita che tende ponti tra passato e presente

ROSELENA RAMISTELLA

Gli scatti di Roselena Ramistella, frutto di una ricerca socio-antropologica, raccontano storie di donne, uomini, animali e dell’invisibile armonia che li unisce. I suoi intensi ritratti mettono a nudo l’anima dei soggetti e i loro volti sono simili ai paesaggi che la fotografa attraversa durante i suoi viaggi.

 

  • Giuseppe Lana, PASSAGGI in collaborazione con la Galleria Giorgio Persano

Uno dei punti cardine della sua ricerca artistica è la componente autobiografica. Le opere si sviluppano a seguito di una riflessione sul contesto che lo circonda e mantengono un rapporto molto forte con le sue origini, abbracciando situazioni, persone o eventi. La sua analisi di alcuni luoghi e delle loro problematiche, spesso di matrice politica e antropologica, si esprime inoltre attraverso un forte legame con la storia. Trasformazione e fluidità sono le linee guida della sua ricerca, che mira a indagare temi come l’estetica e l’identità. Passaggi è parte di un progetto più ampio che analizza lo spostamento di massa e la sua gestione. Sono diverse le tipologie di movimento, tra queste le più note sono quelle forzate e/o volontarie. Queste azioni mirano alla libertà dell’individuo, ma trascinano con sé anche molte problematiche, come l’attraversamento delle frontiere, le sanzioni politiche, i conflitti religiosi. In questa analisi è di estremo interesse la capacità di adattamento delle persone al nuovo ambiente, che avviene spesso per gradi. In Passaggi, Giuseppe Lana ha voluto focalizzare l’attenzione su  un insetto usandolo come metafora: la zanzara. Ripercorrendo l’analisi geografica tra migrazione e adattamento, questo insetto ha affinità comuni che caratterizzano gli aspetti politici e sociali del fenomeno. Si muove in massa ed è costantemente alla ricerca di zone sempre nuove. Si sposta da un luogo all’altro formando enormi comunità, colonie appunto, che migrano principalmente dal sud verso il nord anche a causa (ed adattamento) dei cambiamenti climatici. La migrazione si trasforma in una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Le opere concepite come costellazioni si interfacciano con elementi luminosi per accentuare una criticità, creare il conflitto. Come ostacoli fisici e sensoriali le strutture luminose rendono arduo l’utilizzo dello spazio circostante, ostacolando la libertà di movimento.

 

  • LOVE DIFFERENCE – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, Michelangelo Pistoletto in collaborazione con Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e la Galleria Giorgio Persano

Nel 2003 Pistoletto riceve il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, nel cui ambito presenta Love Difference – Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea, progetto nato nell’aprile del 2002 e coordinato dall’Ufficio Politica di Cittadellarte. Un grande tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo, circondato da sedie provenienti ciascuna da uno dei paesi che si affacciano su questo mare, è l’opera di Pistoletto che costituisce il simbolo di Love Difference (Amare le differenze). Attorno a questo tavolo, a Venezia e successivamente in altre sedi nel mondo, verranno presentate e sviluppate molte delle attività di Love Difference e Cittadellarte.

Love Difference è un nome, uno slogan, un annuncio programmatico. Il movimento unisce l’universalità dell’arte all’idea di transnazionalità politica e focalizza la sua attività nell’area mediterranea in quanto in essa si rispecchiano i problemi della società globale. Da una parte la differenza tra etnie, religioni e culture è, oggi, causa di terribili conflitti; dall’altra vi è una drammatica situazione prodotta dalla supremazia dei poteri che producono l’uniformità e il livellamento delle differenze […] Uniformità e differenza sono i due termini antagonisti che rappresentano la massima tensione conflittuale nell’attuale realtà planetaria. Una politica che porti ad “amare le differenze” è vitale per lo sviluppo di nuove prospettive nell’intera compagine sociale”.

(M. Pistoletto, Manifesto Love Difference, 2002, in “Journal 7”, Cittadellarte, Biella 2002, p. 47).

 

Video https://youtu.be/6u_u4lbnGW8

 

Istituto Italiano di Cultura di Madrid

Calle Mayor, 86 – 28013 Madrid

Dal 25 febbraio al 22 aprile 2023

Orario di apertura al pubblico:

dal martedì al sabato dalle ore 12.00 alle ore 20.00.

Lunedì e festivi chiusa.

Ingresso libero.

 

 

 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Madrid
  • In collaborazione con: Ambasciata d'Italia in Spagna, Galleria Giorgio Persano, Studio Trisorio, Fondazione Pistoletto, Arco Madrid