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RESIDENZA D’ARTISTA L’arte che verrà: Alessandra Calò

Nell’ambito del progetto di residenze artistiche dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, L’arte che verrà, il prossimo 27 febbraio l’artista residente Alessandra Calò incontrerà alcuni tra più noti professionisti del settore.

Lunedì, 27 febbraio 2017

Solo professionisti con invito

Istituto Italiano di Cultura

calle Mayor, 86 – Madrid

 

Alessandra Calò crea opere fra l’arte contemporanea e la fotografia. Nei suoi lavori, riporta alla luce antiche tecniche di stampa e reinterpreta materiali preesistenti quali ritratti di famiglia e documenti d’archivio.

Tra i progetti fotografici cui ha lavorato ricordiamo Gli oggetti ci parlano, commissionato dai Musei Civici di Reggio Emilia per l’installazione curata dall’architetto Italo Rota; FluxusFace, progetto site-specific commissionato dalla Fondazione Palazzo Magnani per la giornata del Fluxus; Antipodi Apolidi per il museo di Arte contemporanea Spazio Gerra; Vite senza fine, un progetto fotografico commissionato per l’inaugurazione del Tecnopolo di Reggio Emilia e successivamente segnalato dalla giuria internazionale del Premio Celeste 2014; Inventario Equestre, installazione site-specific commissionata dalla Fondazione Giovanni Lindo Ferretti in occasione dello spettacolo “Saga – Il canto dei canti 2013”. Prende parte insieme ad altri fotografi al progetto editoriale In t’la nudda, indagine sociale sull’Appennino Reggiano (Edizione ABao Aqu). Collabora con l’artista tedesco Roman Kroke per The Dance of Resistance – Adolf Reichwein, a biography in movement per la State Ballet School of Berlin.

Selezionata da Giliola Foschi ed Elio Grazioli, nel 2014 Alessandra Calò vince la sezione OFF di Fotografia Europea con il progetto fotografico Secret Garden. Dopo l’anteprima reggiana presso Palazzo Brami, l’installazione viene esposta in gallerie d’Italia, Francia e Olanda, vincendo nel 2015 il Premio ORA, nel 2016 il Combat Prize e viene scelto per rappresentare la III edizione del Festival della Fiaba. Nel 2015 viene selezionata dal comitato scientifico di Fotografia Europea – composto da Walter Guadagnini, Elio Grazioli e Diane Dufour – ricevendo l’incarico per la produzione di un’opera in occasione dei 50 anni della sede dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia: Fotoscopia è inserita nel circuito ufficiale del festival Fotografia Europea ed esposta presso la Galleria Parmeggiani, arrivando tra le opere finaliste del Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee. L’artista viene selezionata dai curatori di Confini (premio di fotografia contemporanea) con il progetto fotografico NDT No Destructive Testing, un’indagine nella propria storia condotta attraverso radiografie e ritratti di famiglia.

Parallelamente alle sue ricerche personali, collabora con affermati artisti locali ed internazionali. Alcune sue opere sono state pubblicate su importanti testate giornalistiche (Marie Claire Maison, Elle decoration UK, Left, Vogue, L’Espresso, TuStyle, Tableau, Erodoto108) ed esposte in Festival e fiere internazionali (Fotofever, Art the Hague, Les Rencontres d’Arles, la Nuit de la Photographie Contemporaine, Huntenkunst, Fotografia Europea, Printemps Photographique).

Secret Garden è un’opera installativa che attua un recupero memoriale attraverso la reinterpretazione di materiali d’archivio del secolo scorso. Alessandra Calò richiama in vita alcune protagoniste di ritratti fotografici, il cui ricordo è in parte sopravvissuto attraverso lastre negative. Ciascuna di queste “rinascite” è rappresentata da un giardino segreto racchiuso dentro a una scatola nera: un paesaggio interiore che si nasconde a prima vista, ma che può essere scoperto da chi è capace di guardare oltre la trasparenza. L’opera, rappresenta un tributo alle antiche tecniche di stampa e restituisce tridimensionalità ai soggetti fotografati, arrivati a noi senza ulteriori dettagli sulla vicenda biografica. Le donne di Secret Garden recuperano un nome e un’avventura liberamente ispirata grazie alla fantasia di alcune scrittrici, cantanti o performer, invitate a costruire piccole perle narrative dal fascino novecentesco. Ogni racconto socchiuso nel cassetto è un diario personale quasi nascosto per pudore: nell’accostarsi all’opera, lo spettatore può sbirciare dentro all’intimità di queste donne, può leggere frammenti di un’esistenza di gioie e dolori, seguire i fili individuali intrecciati a un percorso collettivo verso una maggiore libertà ed emancipazione.
Facendo leva su simbologie universali, quali la donna, il giardino e il racconto, Secret Garden mette in atto un risveglio, una sorta di innamoramento che innesca un processo di vera e propria messa a fuoco interiore. Nel mistero di un negativo, queste figure femminili venute da un mondo antico ritrovano la propria storia.

Maggiori informazioni: http://alessandracalo.it/fineart/secret-garden/

 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Madrid